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lunedì 14 ottobre 2013

Gli ingredienti da evitare – Conosciamo insieme il mondo ecoBIO

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Nel primo post di questa rubrica alla scoperta del mondo Bio ci siamo lasciate con una domanda: quali sono gli ingredienti da evitare?

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Spesso si pensa che se un ingrediente non è vietato non può essere nocivo o dannoso per la nostra salute. Ma la realtà non potrebbe essere più diversa. E’ necessario fare molta attenzione nell’utilizzare alcuni ingredienti poiché, pur essendo autorizzati potrebbero, nel tempo,  causare problemi alla pelle, soprattutto se sensibile già di natura.

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Ma quali sono gli ingredienti da tenere sotto sorveglianza?

Vediamoli insieme:

Paraffine e Tensoattivi (Paraffinum liquidum. petrolatum, mineral oil, Sodium laureth sulfate, Sodium lauryl sulfate, Ammoniun lauryl sulfate e altri): derivati dalla raffinazione del petrolio. Vanno evitati perché, nonostante al tatto facciano sembrare la pelle liscia e levigata, in realtà non la idratano affatto ma formano una barriera chimica tra l’epidermide e l’ambiente, causando una difficoltosa traspirazione della stessa. Oltre a ciò, la paraffina non è biodegradabile e lo smaltimento risulta assai difficile. Questi ingredienti, possono essere facilmente sostituiti con oli e burri vegetali come ad esempio l’olio di cocco, di argan, di karité e molti altri che sono alternative naturali, nutrienti e non aggressivi.

images (1) DEA, MEA, TEA, PEG e PPG: anche questi derivati dal petrolio, sono potenzialmente cancerogeni e sono polimeri che possono essere legati ad una grande varietà di molecole per dare vita a molti ingredienti cosmetici. Uno di questi, il propylene glycol, può penetrare negli strati profondi della pelle ed agire da trainante per altri ingredienti. È una sostanza sintetica che può causare dermatiti e allergie da contatto in alcuni individui.
Molti degli ingredienti appena elencati sono spesso presenti anche nei prodotti destinati a bambini e neonati e nelle creme idratanti per il viso e per il corpo vendute nei comuni supermercati e nelle profumerie, ma attenzione anche ai prodotti acquistati in farmacia o in erboristeria. Dietro scritte e illustrazioni verdi possono nascondersi ingredienti indesiderati.

Siliconi (come Poliquaternium-80, Amodimethicone e in generale tutte le sostanze il cui nome finisce con -one, -thicone, -siloxane): inquinanti e capaci di creare una pellicola sulla pelle e sui capelli, per renderli apparentemente sani, ma per nulla nutriti. L’effetto è simile a quello della paraffina e quindi appena si smette di utilizzarli la pelle appare assai disidratata a causa della pellicola invisibile che hanno creato. I più frequenti sono dimethicone ecyclopentasiloxane.

download Parabeni (methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben, ebenzylparaben): sono un gruppo di elementi chimici utilizzati come conservanti in tantissimi prodotti, hanno un basso costo e sono efficaci. Sono da evitare perché penetrano a fondo nella pelle e potrebbero essere causa di tumore al seno.

SLS e SLES (sodium lauryl sulfate e sodium laureth sulfate): sono tensioattivi e cioè sostanze che diminuiscono l’adesione delle particelle di sporco e di grasso in eccesso, permettendone la rimozione con acqua ma possono essere dannosi per la pelle. Si trovano soprattutto in saponi e shampoo,  possono rimanere nel corpo per oltre cinque giorni e la pelle, dopo il contatto con i laurisolfati, impiega da 4 a 12 ore per ripristinare le protezioni naturali che sono state alterate.
Ingredienti altamente allergizzanti o considerati come potenziali cessori di formaldeide, tra i quali troviamo: Triclosan e Imidazolidinyl urea, DMDM Hydantoin, Methylisothiazolinone e Methylchloroisothiazolinone, utilizzati come conservanti.



Nessuna di queste sostanze crea danni irreparabili, altrimenti ne sarebbe vietato l’utilizzo, ma esistono in natura molte alternative altrettanto valide e datosi che possiamo sapere cosa contengono i prodotti che utilizziamo grazie all’etichetta, perché non soffermarsi a dargli un’occhiata prima di sceglierli?

Basta controllare che una sostanza potenzialmente nociva non si trovi all’inizio dell’INCI, ma eventualmente verso la fine e comunque maggiore è la lunghezza dell’INCI, maggiore sarà la possibilità di trovare ingredienti sospetti in mezzo a tanti altri.

Abituiamoci quindi a leggere le etichette dei prodotti che compriamo, certo non potremo conoscerli tutti e subito ma come in tutte le cose ….. la pratica sarà nostra alleata e un pò alla volta riusciremo a riconoscere abbastanza velocemnte gli ingredienti che vogliamo evitare!

Se siete interessate all’argomento (fatemelo sapere lasciando un commento qui sotto) la prossima volta vedremo insieme lo strumento che ci può aiutare ad analizzare gli INCI dei prodotti che compriamo.

8 commenti :

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