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mercoledì 25 settembre 2013

Maurizio De Giovanni - La Condanna del sangue

LA PRIMAVERA DEL COMMISSARIO RICCIARDI

Ciao ragazze,
con questo post inauguriamo una collaborazione con la bellissima e simpaticissima ELISH che ogni tanto scriverà alcune recensioni per questo blog.
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Iniziamo con un libro scoperto da me, Elish e alcuni amici comuni (grazie al sapiente gusto della meravigliosa Marta) in realtà ormai alcuni anni fà, ma che sta venendo alla ribalta da quando l’autore, Maurizio De Giovanni, ha cambiato casa editrice, passando da Fandango a Einaudi.
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Solitamente, appena finisco un libro, mi siedo qui,davanti al pc, e scrivo di getto la mia recensione. Non ho mai fatto una "brutta" di un tema, nemmeno alle medie, subito in "bella" e pochissime correzioni. Il libro di De Giovanni, però, è una cosa diversa. L'ho finito ieri sera tardi e avrei voluto riaprirlo e ricominciare a leggerlo, ma mi si chiudevano gli occhi per la stanchezza. Non solo,ma volevo metabolizzare quello che è uno dei libri più affascinanti che abbia letto.
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Il commissario Ricciardi è una creatura magnifica, nel suo malessere di vita, consapevole di portare dentro di sé un dono, ma anche una condanna:vede i morti, gli parlano. Il "Fatto" è questa sua percezione, sensibilità, tormento, che lo spinge a chiudersi in sé stesso, a dare di sé un'idea di impenetrabilità e a non lasciare avvicinare a lui le persone con le quali deve interagire. Fanno eccezione il suo fedele e splendido brigadiere Maione e l'ironico medico legale Modo. Nella primavera tardiva del 1931, a Napoli, un orrendo omicidio scuote i "bassi": una vecchia cartomante e usuraia viene massacrata e Ricciardi deve districarsi fra i tanti possibili colpevoli, tutti con un buon movente a loro carico. La soluzione potrebbe essere a portata di mano, ma Ricciardi e Maione non demordono e scavano, con il tempo che stringe, fino ad arrivare alla resa dei conti finale e alla scoperta dell'omicida.
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La scrittura di de Giovanni è sublime. La napoletanità sempre presente, il periodo storico vive nelle pagine che scorrono al ritmo di una danza rituale; i personaggi di contorno sono tutti attori protagonisti; i profumi e gli odori, le voci e i canti del popolo dei quartieri più derelitti, come le atmosfere dei palazzi nobiliari, si materializzano davanti al lettore e si animano di vita e di morte. Ogni piccolo nucleo familiare, che viene toccato dall'inchiesta, rappresenta un universo di sentimenti che solo una grande penna può descrivere e la partecipazione del lettore è totale. Che altro dire di un libro perfetto?
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